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ADORAZIONE delle 21 - GIOVEDI' SANTO
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Cel.: Nel nome del Padre del Figlio e dello spirito Santo
Ass.: Amen
Tutto è pronto. In questa notte la storia e l’eternità si incontrano e il confine è lì in quel Cenacolo, dove il Chicco di grano ha cominciato a dar frutto. Ogni ferita un germoglio, ogni goccia di sangue una promessa d’Amore. Tutto è immobile. Il nemico ha già schierato le sue forze sul campo: è pronto a offendere, ferire, uccidere. Ma la luce del nuovo mattino mostrerà la verità: dove c’era l’umiliazione c’è la gloria, dove c’era il dolore la salvezza e al posto della croce la vita eterna. E noi… rimaniamo in silenzio a contemplare il mistero.
Ass.: Signore, aiutaci a non aver paura della notte; aiutaci a non perdere la speranza quando tutto è buio; aiutaci a non farci prendere dal desiderio di dormire per non combattere, di chiudere gli occhi per non vedere il pericolo; aiutaci a non perderci e a non lasciarci confondere dall’oscurità. Insegnaci a costruire anche quando non vediamo nessuna luce; insegnaci a fidarci della Tua luce, quella che ci hai messo nel cuore e che non si spegne mai; insegnaci a cercare il tuo sentiero, anche quando nel buio non si vede e siamo stanchi. Così, quando sarà già giorno avremo percorso già metà del cammino, il più difficile, e cominceremo a gioire dei frutti splendenti di un giorno senza fine.
Canto: Nel tuo silenzio
Nel tuo silenzio accolgo il mistero venuto a vivere dentro di me.
Sei Tu che vieni o forse è più vero, che Tu mi accogli in Te, Gesù.
Sorgente viva che nasce nel cuore è questo dono che abita in me.
La tua presenza è un fuoco d’amore che avvolge l’anima mia, Gesù.
Ora il tuo Spirito in me dice: “Padre” non sono io a parlare sei Tu.
Nell’infinito oceano di pace Tu vivi in me, io in Te, Gesù.
GLI AMICI NASCOSTI DI GESU’
La notte è il tempo dei grandi segreti, delle verità più profonde, la notte è il tempo del mistero. E nel silenzio della notte Gesù, come il capo di un esercito, chiama a sé i suoi amici, i più intimi, i più fidati e nel segreto rivela le grandi decisioni, mostra le strategie, indica gli obiettivi. A ognuno il suo compito, a ognuno la sua missione. Ciò che succederà di giorno dipende dalla notte: e nelle notti misteriose di incontri e di preghiera niente è lasciato al caso per realizzare il giorno luminoso della salvezza.
Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: “Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, già pronta; là preparate per noi”. I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua.
(Mc. 14,13-16)
Preghiera: “Cristo non ha mani”
Cristo non ha mani, ha soltanto le nostre mani per fare il suo lavoro oggi.
Cristo non ha piedi, ha soltanto i nostri piedi per guidare gli uomini sui suoi sentieri.
Cristo non ha labbra, ha soltanto le nostre labbra per raccontare di sé agli uomini di oggi.
Noi siamo l’unica Bibbia che i popoli leggono ancora;
siamo l’unico messaggio di Dio, scritto in opere e parole.
Canto: “Amici miei”
Amici miei venite qui, cantate insieme a me:
qualcuno c’è che sta lassù, dal cielo sentirà.
Le stelle sopra le città le accende tutte Lui,
e il sole che riscalderà ce l’ha donato Lui.
E prati verdi e cieli blu, montagne, mari e poi foreste,
fiumi e tutto ciò che vive intorno a noi.
Per ogni notte buia che il cuore oscurerà,
amici miei, poi ci sarà un’alba chiara in più
Amici miei, venite qui, cantate insieme a me:
qualcuno c’è che sta lassù, e non ci lascerà mai soli.
HO DESIDERATO ARDENTEMENTE…
L’Amore trasforma un desiderio del cuore nell’unione totale che dura per sempre. L’Amore distingue i volti, i gesti, gli sguardi e arde per ciascuno e con ciascuno desidera rimanere fino alla fine dei tempi. L’Amore rende eterni gli incontri, verità le parole, infiniti gli sguardi. L’Amore è la tenerezza che non può lasciarci soli e la forza che salva il mondo.
Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: “Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio”. (Lc. 22,14-16)
“Il mio desiderio consiste nella gioia di portare ogni cosa al suo compimento. Io desidero con ardore di portare a compimento la mia Pasqua, il mio passaggio verso il Padre…per aprirti la via regale e semplice del tuo divenire figlia di Dio…desidero intensamente che tu mangi la Pasqua con me, per comunicare con me all’amore del Padre…Sono venuto per introdurti in una vita di comunione…La mia Pasqua deve diventare la tua Pasqua perché tu possa aver parte con me. Io sono per te un modello, una guida…Io sono accanto a te per indicarti la strada…Nessun miracolo renderà facile e senza problemi la tua vita. Io, però, ti insegnerò a viverli come una Pasqua, come un passaggio al Padre, come un servizio ai fratelli”.
Canto: “L’ultima sera”
Ragazzi miei, rimango qui ancora un poco,
poi me ne andrò e allora voi mi cercherete: ma non vi lascerò.
Sarà con voi qualcuno che vi saprà consolare: lui vi guiderà alla verità.
Ed ecco che or io vi do il mio comandamento: "Amatevi così come ho amato voi".
Se vi amerete, Io resto ancora come una volta in mezzo a voi.
Perché si turba il vostro cuore, non siate tristi:
credete a Me è meglio che Io me ne vada, ma ritornerò.
Ed ecco che or Io vi do il mio comandamento: "Amatevi così come ho amato voi"
Nel mondo avete solo dolor, ma non temete ritornerò.
Ed in quel giorno nel vostro cuore, verrà una gioia che nessuno vi toglierà
LA LAVANDA DEI PIEDI
E’ la cena dell’eredità, quella del Cenacolo. La cena in cui riceviamo i segni tangibili del passaggio di Dio sulla terra: l’ardente promessa di amarci ogni giorno, il tesoro indispensabile della Sua misericordia. Non ci lascia soli Gesù, nemmeno con le nostre miserie. Dietro ad ogni peccato c’è il Suo Volto innamorato, che ci invita a guardarlo, a distogliere lo sguardo dal male, il nostro, per non farci cadere nell’orrore e nella disperazione, e a fissare gli occhi sul Suo amore. Ci penserà Lui ad alzarsi, prendere l’asciugatoio, versare l’acqua nel catino e lavare via i nostri errori; asciugherà anche le ferite ed esse guariranno.
Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: “Signore, tu lavi i piedi a me?”. Rispose Gesù: “Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo”. Gli disse Simon Pietro: “Non mi laverai mai i piedi!”. Gli rispose Gesù: “Se non ti laverò, non avrai parte con me”. Gli disse Simon Pietro: “Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!”. Soggiunse Gesù: “Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti”. Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: “Non tutti siete mondi”.
“Giovanni si compiace di descrivere i miei gesti semplici e poco importanti…Non ci sono gesti piccoli quando il cuore scoppia di grandi progetti d’amore…In questo modo ti rivelo il mio cuore di Figlio di Dio, pieno per te del desiderio di servire, di mettermi in ginocchio davanti a te per manifestarti la realtà del mio amore quotidiano e l’assoluta necessità per te di seguire il mio stesso cammino per essere fra i miei amici nascosti…
Questo gesto ti fa conoscere chi è mio Padre, che Io rivelo…Mio Padre è colui che si sente quotidianamente preoccupato di te…
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Io voglio farti amare i gesti semplici…voglio insegnarti a vivere con più fiducia gli eventi semplici della tua vita di ogni giorno…Quando hai uno straccio in mano, ti rivelerò che anche quel povero straccio è un mezzo per essere unito a te, anche allora Io ci sono e ti comunico il mio mistero d’amore.”
Salmo 50
Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato.
Riconosco la mia colpa, il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto;
perciò sei giusto quando parli, retto nel tuo giudizio.
MISERERE MEI, DOMINE
MISERERE MEI, DOMINE
Ecco, nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha concepito mia madre.
Ma tu vuoi la sincerità del cuore e nell'intimo m'insegni la sapienza.
Purificami con issopo e sarò mondo; lavami e sarò più bianco della neve.
Fammi sentire gioia e letizia, esulteranno le ossa che hai spezzato.
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MISERERE MEI, DOMINE
MISERERE MEI, DOMINE
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Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia di essere salvato, sostieni in me un animo generoso.
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MISERERE MEI, DOMINE
MISERERE MEI, DOMINE
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Insegnerò agli erranti le tue vie e i peccatori a te ritorneranno.
Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza, la mia lingua esalterà la tua giustizia.
Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode;
poiché non gradisci il sacrificio e, se offro olocausti, non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi
Nel tuo amore fa grazia a Sion, rialza le mura di Gerusalemme.
Allora gradirai i sacrifici prescritti, l'olocausto e l'intera oblazione,
allora immoleranno vittime sopra il tuo altare
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TRADIMENTO DI GIUDA
Ma la notte è anche il tempo degli intrighi e dei complotti: il nemico agisce nel buio, nel buio trama insidie, tende tranelli e nel buio manda i suoi a compiere le opere delle tenebre. E’ un attimo: basta uscire, chiudersi dietro le spalle la porta della Luce e mentre a poco a poco anche l’ultimo spiraglio si spegne… è notte, la notte del cuore e dell’anima, la notte della vita.
Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: “In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà”. I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse. […] Rispose allora Gesù: “E' colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò”. E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse: “Quello che devi fare fallo al più presto”…egli subito uscì. Ed era notte. (Gv. 13,21-27)
“Cosa sia stato per me aver meco alla mia tavola il mio traditore, il dovermi dare ad esso, il dovermi umiliare ad esso, il dover dividere con esso il calice di rito e posare le labbra là dove egli le aveva posate…Il mio cuore era spezzato, spezzato nello sforzo di dover subire al mio fianco il traditore. Ho cominciato allora a morire fisicamente…
SALMO 36 Malizia del peccatore e bontà di Dio
Nel cuore dell'empio parla il peccato,
davanti ai suoi occhi non c'è timor di Dio.
Poiché egli si illude con se stesso
nel ricercare la sua colpa e detestarla.
Inique e fallaci sono le sue parole,
rifiuta di capire, di compiere il bene.
Iniquità trama sul suo giaciglio,
si ostina su vie non buone,
via da sé non respinge il male.
Signore, la tua grazia è nel cielo,
la tua fedeltà fino alle nubi;
la tua giustizia è come i monti più alti,
il tuo giudizio come il grande abisso:
uomini e bestie tu salvi, Signore.
Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio!
Si rifugiano gli uomini all'ombra delle tue ali,
si saziano dell'abbondanza della tua casa
e li disseti al torrente delle tue delizie.
E' in te la sorgente della vita,
alla tua luce vediamo la luce.
Concedi la tua grazia a chi ti conosce,
la tua giustizia ai retti di cuore.
Non mi raggiunga il piede dei superbi,
non mi disperda la mano degli empi.
Ecco, sono caduti i malfattori,
abbattuti, non possono rialzarsi
ISTITUZIONE DELL’EUCARISTIA E DEL SACERDOZIO
E’ l’Amore che inventa e nasconde in un’ostia l’Armonia e la Bellezza, la Potenza e la Giustizia. E’ l’Amore che rende nuove tutte le cose e fa di un pane l’universo intero. E’ l’Amore che crea e dove c’era il silenzio si sente adesso il battito di un cuore, il cuore di Dio. Da quel cuore scocca la scintilla che genera nella storia occhi capaci di contemplare l’eternità, mani che spezzano l’Infinito, voci che chiamano Dio sulla terra, uomini che custodiscono la grandezza di un mistero, cuori che donano la nostalgia del Paradiso.
Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: “Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me”. Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: “Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi”.
(Lc. 22,19-20)
“Questo pasto d’amicizia e di comunione io lo celebro nella notte stessa in cui sto per essere tradito. Mi separano solo poche ore dall’arresto nel Getsemani, ma già nella celebrazione di questo pasto Io mi lego, m’incateno, mi consegno a te. Le parole che pronunzio sono un vero consegnarmi a te. Liberamente e di tutto cuore Io mi metto nelle tue mani: “Prendete, mangiate…”…
Mi consegno a te nel mistero incredibile di quella giovane, la mia dolce Mamma, che mi porta in sé e che diventa tabernacolo della mia presenza; e ogni vita umana, ancora rinchiusa in un seno, ne riceve un’incomparabile dignità…
Io ti consegno anche il mio sangue, sparso, versato…Dandoti il calice io voglio dirti che mi dono a te senza riserve, senza conservare per me la benché minima particella di vita. E tu devi fare lo stesso…Fino a quando non si è donato tutto, non si è donato niente…Nella notte in cui sono tradito io celebro in mezzo ai miei amici il pasto dell’amore. Un legame molto stretto unisce l’Eucaristia e il mistero della mia sofferenza, un legame che non deve scomparire dal tuo cuore. Celebrare l’Eucaristia che fa memoria della notte in cui sono stato tradito, consegnato, significa accettare anche tu di essere tradita, consegnata, di perderti. Accettare di celebrare la mia Eucaristia significa accettare anche di consegnarsi. Accettare di consegnarsi ai fratelli, che ti prenderanno il tuo tempo, che ti daranno preoccupazioni. Non puoi più dire che la vita ti appartiene, che ne fai quel che vuoi: ormai è mia! Come ho fatto Io, così tu devi consegnarti al Padre e l’Eucaristia che Io ti do è la consacrazione del mio ritorno al Padre. E Io te ne apro il cammino. Per questo infatti sono venuto: per aprirti il cammino che ti riconduce al Padre, per dirti che questo cammino è possibile e che è quello della tua felicità.”
Canto: Come fuoco vivo
Come fuoco vivo s’accende in noi un’immensa felicità,
che mai più nessuno ci toglierà, perché Tu sei ritornato.
Chi potrà tacere da ora in poi che sei Tu in cammino con noi, che la morte è vinta per sempre che ci hai ridonato la vita.
Spezzi il Pane davanti a noi, mentre il sole è al tramonto,
ora gli occhi Ti vedono, sei Tu! Resta con noi.
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EMMAUS
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E quando ogni promessa si compie ed ogni parola diventa verità…
la gioia è una sorpresa che sa già di Paradiso:
Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. […] Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: “Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino”. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l'un l'altro: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?”. E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme. (Lc. 24,13-35)
PREGHIERE DI INTERCESSIONE
Signore, in questa notte così cruciale per le nostre anime, noi vorremo consolarti, non a parole, ma compiendo quotidianamente ciò che tu ci comandi di fare:
R. Soccorrici con la Tua grazia, Signore
- Quando i falsi idoli, il rispetto umano, il nostro orgoglio ci impediscono di essere amici tuoi…
- Quando non riusciamo a camminare con te verso il Padre…
- Quando il più piccolo evento della nostra vita ci fa perdere la fiducia nel tuo amore per noi…
- Quando ci nutriamo di Te e poi Ti consegniamo nelle mani di chi Ti odia...
- Quando siamo freddi e indifferenti alla Tua presenza eucaristica, e non siamo capaci di rivolgerti neanche un pensiero di amore o di gratitudine…
- Quando il sacerdote non rappresenta per noi la Tua immagine in terra, ma siamo pronti a giudicarlo e condannarlo…
- Quando non Ti cerchiamo nel mistero della Tua Parola e il nostro cuore non si apre a te per farsi infiammare del Tuo amore…
Canto FINALE: “Resta qui con noi”
Le ombre si distendono, scende ormai la sera e s'allontanano dietro i monti
i riflessi di un giorno che non finirà, di un giorno che ora correrà sempre
perché sappiamo che una nuova vita da qui è partita e mai più si fermerà.
Resta qui con noi, il sole scende già, resta qui con noi, Signore è sera ormai.
Resta qui con noi, il sole scende già se Tu sei fra noi la notte non verrà.
S'allarga verso il mare il tuo cerchio d'onda che il vento spingerà fino a quando
giungerà ai confini di ogni cuore, alle porte dell'amore vero.
Come una fiamma che dove passa brucia così il tuo amore tutto il mondo invaderà.
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I brani dei commenti sono tratti dagli scritti di Maria Valtorta
e da “Il mistero della mia Pasqua” a cura di P. Raniero Cantalamessa
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